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Storie dell’altro Mondo

Ci sono molti modi per acquisire consapevolezza di quanto ci circonda e non devono essere necessariamente noiosi. Credo che suscitare l’interesse e la curiosità sia il primo obiettivo di chiunque ambisca a fare “awareness”. Nello specifico, come in amore e in guerra, ogni mezzo è lecito e ripropongo ora un esperimento che avevo tentato qualche tempo addietro. Vi basta un clic per togliervi la curiosità.

Alessandro Curioni

Un nuovo articolo ogni settimana

Trilogia apocalisse, racconto autonomo

Terzo racconto

Un’uggiosa giornata autunnale, precisamente alle 5.31 del mattino, il guardiano di turno nota come tutti gli scarichi, compresi quelli di fondo, della diga che sorveglia sembra si stiano aprendo. Il livello dell’invaso è molto alto, ma comunque al di sotto della soglia di allarme. “Cosa accidenti sta facendo questo maledetto computer”, pensa tra se.

Piccole guerre crescono

Capitolo 12

Le sagome disegnate nell'oscurità da un brandello di luce proveniente dalla strada gli erano tutte familiari, ma una non doveva essere li.

“Quella di entrare in casa mia senza essere invitato è un'abitudine che devi perdere" disse Leonardo accendendo la luce.

Quadrare i cerchi? No, meglio i triangoli

Capitolo 11

“Forse puoi farmi un favore.” Disse Elio Parodi, riportando in auto la mente di Leonardo Artico che stava vagando appena fuori dal finestrino. “In fondo questa operazione per strapparti alle grinfie di una tua amante occasionale ha pareggiato i vecchi conti, ma sono pronto a contrarre un nuovo debito.”

Chi ha detto che le ciambelle devono avere i buchi

Capitolo 10

“Una mela al giorno toglie il medico di torno…  Un proiettile ogni tre e ti senti come un re.”

“Devo smetterla di farti frequentare i miei amici anarchici.”

Trilogia apocalisse, racconto autonomo

secondo racconto

"Un terzo delle acque si mutò in assenzio.
Erano riuniti nella “war room”, nome evocativo per definire una sala riunioni in cui un gruppo selezionato di persone viene raccolto per gestire situazioni di crisi particolari. Al comando c’era l’amministratore delegato che chiese a tutti di fare silenzio."

Semplice non significa facile

Capitolo 9

"Michelangelo Algido, non senza entusiasmo, spiegava come il proiettile avesse un basso potere di arresto a favore di una maggiore capacità di penetrazione e quindi era concepito per essere letale. Leonardo Artico non si perdeva una parola dell’esperto di balistica terminale, in parte per l’affinità elettiva dettata dai loro nomi, ma soprattutto perché la pallottola avrebbe dovuto essere dentro il suo cranio e in fondo ne stava subendo il fascino." 

Alcune cose cambiano, altre no

Capitolo 8

"E quando Alessandro vide l'ampiezza dei suoi domini pianse,  perché non c'erano più mondi da conquistare. E quando Beppe vide l’ampiezza dei suoi domini pianse, ma non per le stesse ragioni del condottiero macedone. Osservando il suo tablet sfogliava decine di pagine web che offrivano tutto quanto di illegale poteva esistere sul pianeta. " 

 

I mezzi giustificano il fine

Capitolo 7

“Lei è un genio del male, un Darth Vader dei nostri giorni.”

Di Roccia abbassò lo sguardo. Era costernato. “Non dica così. Trovo offensivo il paragone con un personaggio che alla fine della vicenda si rivela un voltagabbana. Non è nel mio stile tradire il lato oscuro.”

Se vuoi… Puoi

Capitolo 6 bis

Ancora una volta ho scelto di spingere i miei due personaggi in una possibile realtà: la nostra.

"Il consulente “molto speciale” dei Servizi suonò insistentemente il campanello. Al di là della porta Leonardo Artico si mosse con insolita lentezza, in fondo era soltanto per darsi una certa importanza..."

 

Un posto all’ombra

Capitolo 6

"«Se invece si trattasse di una proposta che lei non potrà non accettare?» Artico si sporse verso il suo interlocutore senza perdere il sorrisino inquietante.
La tensione, che per un istante aveva trovato di meglio da fare, strisciò nuovamente lungo tutto il sistema nervoso di D’amato, scusandosi per l’inopportuna distrazione e procurandogli una certa rigidità ai muscoli dorsali. ..."

L’informazione logora chi non ce l’ha

Capitolo 5

"Era arrivato a piedi e ora stava osservando, con una punta di nostalgia, l’Università degli Studi di Milano. In via Festa del Perdono aveva trascorso alcuni degli anni più belli della sua vita e in quel momento si stava domandando come un giovane laureato in filosofia avesse finito per diventare un consulente “molto speciale” dei Servizi in materia di sicurezza informatica..."

È uno sporco lavoro, ma qualcuno deve finirlo

Capitolo 4

"Era stato prelevato appena aveva sceso l’ultimo gradino della scaletta e caricato in auto direttamente sulla pista di atterraggio. Si era appena svegliato e non aveva avuto la forza di opporre resistenza o anche soltanto chiedere spiegazioni, soprattutto perché il viaggio di rientro era stato perfetto..."

 

Trilogia apocalisse, racconto autonomo

Primo racconto
“Quando ebbe aperto il settimo sigillo, si fece silenzio in cielo per circa mezz'ora. Vidi che ai sette angeli ritti davanti a Dio furono date sette trombe. Poi venne un altro angelo e si fermò all'altare, reggendo un incensiere d'oro... Poi l'angelo prese l'incensiere, lo riempì del fuoco preso dall'altare e lo gettò sulla terra: ne seguirono scoppi di tuono, clamori, fulmini e scosse di terremoto.

Per fare certe cose, prima si deve essere capaci di immaginare che siano possibili

Capitolo 3

Lo vide arrivare da Place Saint Michel. Sorrise pensando che, il 23 maggio 1968, proprio da quella direzione giunsero le forze dell’ordine per bloccare la storica manifestazione studentesca, ormai degenerata in una sommossa.

E venne il giorno
in cui il diavolo fece i coperchi

Capitolo 2
L’umanità, quando si presentava in massa, gli provocava un forte disagio. Il brusio che diventava frastuono, il continuo contatto fisico, fatto di urti più o meno casuali, l’impossibilità di vedere, senza dovere continuamente muovere la testa, e cercare di ascoltare senza dovere lanciare occhiate di rimprovero ai vicini.

Se le scatole sono quadrate, perché le pizze sono rotonde

Capitolo 1

Lo avevano aspettato a casa, anzi di fronte alla porta. Come nella migliore tradizione si erano palesati alle sei del mattino e proprio perché si trattava di una consuetudine, aveva fatto in modo di rientrare alle nove. Troppo prevedibili, come al solito.

Chi ha detto che le ciambelle devono avere i buchi

Capitolo 10

“Una mela al giorno toglie il medico di torno…  Un proiettile ogni tre e ti senti come un re.”

“Devo smetterla di farti frequentare i miei amici anarchici.”

Trilogia apocalisse, racconto autonomo

secondo racconto

"Un terzo delle acque si mutò in assenzio.
Erano riuniti nella “war room”, nome evocativo per definire una sala riunioni in cui un gruppo selezionato di persone viene raccolto per gestire situazioni di crisi particolari. Al comando c’era l’amministratore delegato che chiese a tutti di fare silenzio."

Semplice non significa facile

Capitolo 9

"Michelangelo Algido, non senza entusiasmo, spiegava come il proiettile avesse un basso potere di arresto a favore di una maggiore capacità di penetrazione e quindi era concepito per essere letale. Leonardo Artico non si perdeva una parola dell’esperto di balistica terminale, in parte per l’affinità elettiva dettata dai loro nomi, ma soprattutto perché la pallottola avrebbe dovuto essere dentro il suo cranio e in fondo ne stava subendo il fascino." 

Alcune cose cambiano, altre no

Capitolo 8

"E quando Alessandro vide l'ampiezza dei suoi domini pianse,  perché non c'erano più mondi da conquistare. E quando Beppe vide l’ampiezza dei suoi domini pianse, ma non per le stesse ragioni del condottiero macedone. Osservando il suo tablet sfogliava decine di pagine web che offrivano tutto quanto di illegale poteva esistere sul pianeta. " 

 

I mezzi giustificano il fine

Capitolo 7

“Lei è un genio del male, un Darth Vader dei nostri giorni.”

Di Roccia abbassò lo sguardo. Era costernato. “Non dica così. Trovo offensivo il paragone con un personaggio che alla fine della vicenda si rivela un voltagabbana. Non è nel mio stile tradire il lato oscuro.”

Se vuoi… Puoi

Capitolo 6 bis

Ancora una volta ho scelto di spingere i miei due personaggi in una possibile realtà: la nostra.

"Il consulente “molto speciale” dei Servizi suonò insistentemente il campanello. Al di là della porta Leonardo Artico si mosse con insolita lentezza, in fondo era soltanto per darsi una certa importanza..."

 

Un posto all’ombra

Capitolo 6

"«Se invece si trattasse di una proposta che lei non potrà non accettare?» Artico si sporse verso il suo interlocutore senza perdere il sorrisino inquietante.
La tensione, che per un istante aveva trovato di meglio da fare, strisciò nuovamente lungo tutto il sistema nervoso di D’amato, scusandosi per l’inopportuna distrazione e procurandogli una certa rigidità ai muscoli dorsali. ..."

L’informazione logora chi non ce l’ha

Capitolo 5

"Era arrivato a piedi e ora stava osservando, con una punta di nostalgia, l’Università degli Studi di Milano. In via Festa del Perdono aveva trascorso alcuni degli anni più belli della sua vita e in quel momento si stava domandando come un giovane laureato in filosofia avesse finito per diventare un consulente “molto speciale” dei Servizi in materia di sicurezza informatica..."

È uno sporco lavoro, ma qualcuno deve finirlo

Capitolo 4

"Era stato prelevato appena aveva sceso l’ultimo gradino della scaletta e caricato in auto direttamente sulla pista di atterraggio. Si era appena svegliato e non aveva avuto la forza di opporre resistenza o anche soltanto chiedere spiegazioni, soprattutto perché il viaggio di rientro era stato perfetto..."

 

Trilogia apocalisse, racconto autonomo

Primo racconto
“Quando ebbe aperto il settimo sigillo, si fece silenzio in cielo per circa mezz'ora. Vidi che ai sette angeli ritti davanti a Dio furono date sette trombe. Poi venne un altro angelo e si fermò all'altare, reggendo un incensiere d'oro... Poi l'angelo prese l'incensiere, lo riempì del fuoco preso dall'altare e lo gettò sulla terra: ne seguirono scoppi di tuono, clamori, fulmini e scosse di terremoto.

Per fare certe cose, prima si deve essere capaci di immaginare che siano possibili

Capitolo 3

Lo vide arrivare da Place Saint Michel. Sorrise pensando che, il 23 maggio 1968, proprio da quella direzione giunsero le forze dell’ordine per bloccare la storica manifestazione studentesca, ormai degenerata in una sommossa.

E venne il giorno
in cui il diavolo fece i coperchi

Capitolo 2
L’umanità, quando si presentava in massa, gli provocava un forte disagio. Il brusio che diventava frastuono, il continuo contatto fisico, fatto di urti più o meno casuali, l’impossibilità di vedere, senza dovere continuamente muovere la testa, e cercare di ascoltare senza dovere lanciare occhiate di rimprovero ai vicini.

Se le scatole sono quadrate, perché le pizze sono rotonde

Capitolo 1

Lo avevano aspettato a casa, anzi di fronte alla porta. Come nella migliore tradizione si erano palesati alle sei del mattino e proprio perché si trattava di una consuetudine, aveva fatto in modo di rientrare alle nove. Troppo prevedibili, come al solito.

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